In.Deco Serigrafia: la stampa fa effetto in Italia e all’estero

Fa già effetto sapere che in 3mila metri quadri si riescono a fare tantissimi prodotti diversi e con tecniche di stampa differenti. Quando poi si entra nello stabilimento produttivo di In.Deco Serigrafia scopriamo che non solo è vero, ma dietro ad ogni prodotto c’è uno studio, una manualità, una tecnica e anche una visione strategica ben definita.

Abbiamo incontrato Alessandra Musitelli di In.Deco Serigrafia e la sorella Laura che insieme  ai genitori si occupa dei vari reparti dell’azienda. Ad Alessandra abbiamo chiesto di fornirci un quadro generale per ciascuna delle aree applicative in cui opera In.Deco Serigrafia.

La sublimazione
Il mercato della sublimazione è stato affiancato e per certi versi sostituito dal digitale, perché più funzionale e facile da utilizzare. La sublimazione è un tipo di tecnica di stampa molto manuale e questo speso comporta la perdita di competitività dal punto di vista del prezzo. Ecco perché ritengo che questo mercato va e continuerà ad andare verso produzioni di nicchia, altamente specialistiche. Per esempio noi lavoriamo moltissimo con il settore della posateria, un mercato in cui noi facciamo migliaia di pezzi e da cui abbiamo richiesta sia in Italia che all’estero.

La stampa a caldo
La stampa a caldo è in una fase di risveglio assoluto. Noi in questi anni ci siamo specializzati sulla stampa s caldo su vetro, ottenendo la qualità dell’oro lucido, dell’argento e del platino, tutte stampe attualmente molto richieste. Il costo di questa tipologia di prodotti è abbastanza alto ma comunque competitivo, anche perché lavoriamo con aziende di alta gamma nel settore della cosmetica e della profumeria che, della crisi, hanno risentito in minima parte.

La serigrafia
Noi ci occupiamo di quella nicchia della serigrafia che lavora nel campo del beverage, della cosmetica e della profumeria. Le tecniche serigrafiche che utilizziamo sono tutte 100% UV, grazie alla quale riusciamo ad ottenere massima qualità a 1-2 o 3 colori e un inquinamento ridotto al minimo. Il mercato della serigrafia in questo momento è costante con un progressivo sviluppo di prodotti serigrafici anche nel campo della domotica e dell’arredamento industriale.

La tampografia
Disponiamo di linee tampografiche da uno a sei colori. Anche in questo mondo la maggior parte dei nostri clienti riguarda la profumeria, la cosmetica e il beverage. C’è un buon mercato, anche se leggermente altalenante rispetto ai precedenti. La tampografia ha in grande pregio di riuscire a soddisfare le richieste di quei clienti che non è possibile soddisfare attraverso la serigrafia tradizionale.

La verniciatura
Anche per la verniciatura noi lavoriamo prevalentemente con il vetro e la plastica. È il mercato più in crescita in assoluto. I clienti richiedono grande attenzione alla qualità, ma anche al servizio e al rispetto delle tempistiche.

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La decorazione del vetro
Rispetto a tutte le altre aree in cui operiamo è un mondo a parte. Questo perché racchiude in se tutta una serie di altre tecniche come la verniciatura, la serigrafia, la stampa a caldo, la tampografia. In.deco Serigrafia rientra in quel tipo di lavorazioni full service che altre aziende non sono strutturate per fare (magari perché specializzate solo in una certa tecnica). Il  mercato è buono, con la prospettiva di una costante crescita.

L’impatto della crisi economica
A fronte della descrizione e del quadro complessivo delle aree in cui opera In.deco Serigrafia si direbbe che la crisi economica ha impattato davvero pochissimo su questa azienda. E’ davvero così?

Noi andiamo su mercato diversi rispetto a quelli tradizionale. Chi cerca noi deve fare lavori talmente particolari che difficilmente riuscirà a trovare un’altra azienda disposta a farli con prezzi più bassi. Inoltre c’è da dire che la maggior parte dei volumi che facciamo provengono da ordini fatti da grandi aziende multinazionali che della crisi hanno risentito poco.

Il rapporto con l’estero
Abbiamo parlato di mercato italiano. Ma sappiamo che In.deco Serigrafia lavora anche con l’estero. Ci può fornire qualche dato a riguardo?

Fatto cento il nostro fatturato, il 35% arriva da lavorazioni fatte per l’estero e il resto dall’Italia. L’obiettivo però è quello di invertire la rotta e raddoppiare la nostra quota estera mantenendo un 30% di fatturato italiano. Questo principalmente perché, sebbene all’estero siano molto più esigenti, una volta preso il lavoro la collaborazione è migliore, i pagamenti puntuali e il valore dato alla qualità del nostro lavoro è molto alto. L’Italia è troppo spesso abituata a ragionare solo in termini di prezzo, mentre in altri Paesi come la Francia e la Germania con cui lavoriamo costantemente,  se il lavoro viene svolto correttamente difficilmente perderai la commessa.