All’Open House Muller Martini “si parla in digitale”

Si è concluso con successo  l’appuntamento con l’Open House Muller Martini che, quest’anno, ha visto la partecipazione di grandi aziende come Hp, Solema, Hunkeler, per la presentazione della nuova linea di finitura della macchina da stampa di Book on Demand Sigma.

Per rispondere ai cambiamenti nel mondo della creazione di prodotti editoriali, anche i produttori di tecnologie si sono adeguati a fornire soluzioni che meglio rispondano alle nuove esigenze. Lo ha fatto anche Müller Martin, che con HP e vari partner, ha lavorato a creare un impianto di produzione in grado di stampare e confezionare in linea, libri uno diverso dall’altro, in un unico processo, per ottenere la massima flessibilità ed il maggior ritorno economico.
All’Open House di presentazione, a Sesto San Giovanni, abbiamo visto in anteprima un sistema completo per la finitura inline di libri stampati con macchine HP InkJet Web Press (interno libro) e HP Indigo (copertina). Un sistema costituito da sbobinatore e modulo di taglio Hunkeler, piegatrice MBO, Collator Palamides, nastri Solema e linea SigmaLine parziale di Müller Martini, composta da SigmaBinder, SigmaTower e SigmaTrimmer.
Una macchina che ha richiamato moltissimi professionisti del settore – circa 100 visitatori di 50 società tra italiane ed estere – ma soprattutto ha fornito il là per iniziare una riflessione, sempre più necessaria, sul modo di produrre libri.

Alla base di questa macchina, infatti, c’è una nuova filosofia della stampa: quella che permetterà di avere meno resi, meno costi di magazzino, meno rischio di inventario, gestione e distribuzione.
Dalla presentazione fatta a inizio conferenza stampa, da parte di Gabriella Moretti, Italy Market Manager di  Hp, emerge infatti come il sistema “stampa-libro” così come inteso negli ultimi decenni, ormai tenda a dare sempre più incertezze.
Vediamo i motivi.
Secondo i dati presentati da Hp ad oggi viene reso, perché invenduto, un quantitativo di volumi che oscilla tra il 25 e il 40%. Ancora più allarmanti i dati riferiti alle riviste, con un 60% di copie che torna nei magazzini. Magazzini che, oltre ad avere già un buon quantitativo di scorte, si vedono arrivare anche i resi, rischiando quindi l’ingolfamento e un aggravio dei costi.
Con l’evoluzione della stampa verso il digitale tutti questi parametri incerti e “negativi” possono essere trasformati in “positivo”. Grazie ad una macchina come quella presentata all’open house, il numero di copie che verranno stampate sarà sempre più vicino alla richiesta del mercato. La macchina è infatti in grado di stampare libri fino alla singola copia. Ne derivano chiaramente alcuni vantaggi: la possibilità di stampare contenuti variabili, la drastica riduzione dei resi, la possibilità di ottimizzare la catena di approvvigionamento, minor costi di spedizione.

Con questa soluzione completamente integrata – spiega Bernd Volken, direttore generale di Müller Martini Italia – vogliamo dimostrare come sia possibile produrre economicamente inline libri stampati in digitale anche a basse tirature – fino a una sola copia – e sottolineare la semplicità del passaggio da un formato all’altro senza interruzioni della produzione».
L’ obiettivo dell’Open House – aggiunge Bernd Volken – è stato quello di far avvicinare e far conoscere ai visitatori i singoli componenti del sistema inline presentato. Molti dei nostri clienti, infatti, hanno già una piegatrice, una brossuratrice o un trilaterale. Con questa linea noi abbiamo voluto far vedere come un investimento lungimirante permetta di integrare i sistemi esistenti in una linea completa».