Il manifatturiero guida la crescita del 3D printing

7.2 miliardi di dollari: tanto varrà il mercato della stampa 3D entro il 2019. Questo dato, che correlato all’attuale valore di mercato di 2.6 miliardi di dollari dà un tasso di crescita del 30% annuo, è solo uno degli aspetti rilevati dalle recenti ricerche di mercato, che sono tutte concordi su un punto: è un settore in forte crescita, sotto ogni profilo.

Lo è sotto quello del valore, come abbiamo visto, lo è sotto quello dei volumi di vendita: nel 2016 sono previste vendite per quasi 500mila pezzi, oltre il doppio che nel 2015, un trend che continuerà almeno fino al 2019, quando saranno ben oltre quota cinque milioni.

Esistono sette diverse tecnologie di stampa 3D: quella a estrusione è stata la prima a essere ideata ed è attualmente la più diffusa, ma le altre sei – dalla DED (Direct-Energy Deposition) alla SLS (Selective Laser Sintering) – stanno crescendo di pari passo col settore, rivelandosi per molte lavorazioni la scelta ideale. Se all’inizio la stampa 3D, indipendentemente dalla tecnologia scelta, aveva costi elevati, l’abbassamento generale dei prezzi di macchine e materiali è una delle ragioni primarie dell’esplosione di questa tecnologia.

Sotto il profilo degli acquirenti, per ora le strutture più interessate alla stampa 3D sono le università e scuole, che utilizzano tali sistemi a fini didattici e che acquistano prevalentemente strumentazioni con prezzi fino ai 2500 dollari. Aziende e privati vengono in seconda battuta, con le prime che sono soprattutto interessate a macchine di prezzo superiore per avere accesso a prodotti finiti di qualità elevata.

Questo viene rispecchiato nei settori di mercato nei quali la stampa 3D è più diffusa e utilizzata. Da un lato il medicale, che registra un tasso di crescita del 46% annuo e che arriverà nel 2019 a rappresentare un terzo del totale della spesa. Dall’altro il manifatturiero, attualmente il settore guida, che cresce al 23% annuo, soprattutto grazie al traino dell’automotive e dell’aerospaziale. Questo mercato sfrutta il 3D tanto per la fase di prototipazione che per la realizzazione di prodotti finiti. Non a caso qui sono usate tecnologie di stampa apposite, diverse da quelle sfruttate dalle macchine consumer proprio perché i risultati devono essere decisamente superiori sotto ogni profilo, soprattutto qualitativo.

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Proprio per quest’ultimo settore Ricoh ha recentemente lanciato Ricoh AM S5500P, stampante 3D che sfrutta la tecnologia SLS (Selective Laser Sintering) per produrre prototipi, componenti per test funzionali o prodotti finiti. Con un volume di costruzione di 550 × 550 × 500 mm (ampiezza x profondità x altezza), Ricoh AM S5500P può produrre differenti oggetti contemporaneamente e prototipi di grandi dimensioni in una sola volta.

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