Stabilità e ottimismo per l’industria grafica italiana

La Federazione della Filiera della Carta e della Grafica ha rilasciato i risultati dell'indagine congiunturale rapida su quarto trimestre 2015 e primo trimestre 2016.

Sulla base dei risultati rilevati nell’indagine presso le imprese, il Prof. Alessandro Nova dell’Università Bocconi commenta: “Nell’ambito dell’ultima rilevazione trimestrale della Federazione su quarto trimestre 2015 e primo trimestre 2016, i risultati sembrano fornire spunti di interpretazione favorevoli dell’evoluzione congiunturale nel macrosettore macchine, carta, stampa e cartotecnica. Seguendo, come di consueto, soprattutto in alcuni comparti, la dinamica delle variabili macroeconomiche di prodotto interno lordo e di produzione industriale, il macrosettore ha mostrato i segnali di un miglioramento delle condizioni di sviluppo rispetto ai periodi precedenti, riprendendo il percorso di recupero che era stato, ci si augura, momentaneamente interrotto. Restano comunque ancora dubbi circa una possibile accelerazione futura  di tale recupero all’interno del sistema italiano e del macrosettore della Federazione. Tra i fattori alla base delle persistenti incertezze: l’ancora ridotta crescita dei Paesi in via di sviluppo, un’inflazione a livello europeo ancora negativa, una domanda generalmente debole, alcuni problemi legati alla stabilità del sistema bancario, etc. In questo trend generale i comparti della Federazione hanno ripreso la tendenza, già evidenziata nei trimestri precedenti, caratterizzata da un mercato interno più vivace di quello estero. Il quarto trimestre 2015 ha evidenziato infatti una ripresa del fatturato e della domanda interna, mentre i giudizi sul fatturato estero sono risultati quasi perfettamente distribuiti fra riduzione e crescita. Si tratta di informazioni interpretabili in due diversi modi: 1. la dinamica del trimestre precedente potrebbe essere ricondotta ad una semplice pausa nel processo di recupero; 2. la permanente incertezza a livello di sistema denota una variabilità di risultati e aspettative destinata a sussistere in futuro. Alcune conferme e talune novità sulle diverse dinamiche dei quattro comparti della Federazione: le macchine per grafica e converting confermano ancora una volta una performance di crescita decisamente positiva su quasi tutti gli indicatori. Questo risultato sembra assumere un connotato strutturale, in linea con le rilevazioni precedenti. Favorevole la dinamica del settore cartario che aveva mostrato, nel terzo trimestre, i segnali di una limitata vitalità; anche in questo caso il trend migliore deriva dal mercato interno, pur con apprezzabili risultati per la domanda estera. Notizie confortanti emergono anche dal comparto cartotecnico trasformatore, in accelerazione, mentre restano pessimistiche quelle provenienti dal settore grafico, che ha evidenziato un rallentamento dei livelli di domanda sia interna, sia estera. Le indicazioni sul primo trimestre 2016 sono in generale prevalentemente orientate alla stabilità, anche se con una maggioranza di ottimisti, nel settore cartario e cartotecnico trasformatore. Intonazione decisamente più positiva per il comparto delle macchine per grafica e converting. Gli atteggiamenti più prudenti riguardano il comparto grafico, maggiormente orientato alla stabilità. In sostanza, il discreto miglioramento del clima economico sembra ora favorire intonazioni più positive circa l’evoluzione futura dei mercati”, conclude Nova.

Pietro Lironi, Presidente della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica, commenta: “Questa indagine di Federazione, pur evidenziando un discreto miglioramento della congiuntura complessiva del nostro macrosettore nell’ultima parte del 2015 e nel primo scorcio del 2016, che ci fa ben sperare, mostra ancora delle chiare difficoltà in particolare nel settore della stampa, con influenze negative a monte e a valle nei comparti collegati. Permane quindi la necessità di dare un nuovo impulso al consumo dei prodotti culturali da parte delle famiglie: la nostra Federazione, insieme ad altre Associazioni di Filiera, ha recentemente proposto in un incontro pubblico a Roma, il 16 marzo u.s., una detrazione dalle imposte sul reddito delle persone fisiche per gli acquisti di libri, quotidiani e periodici in formato cartaceo o digitale, pari al 19% dell’importo speso nel corso dell’anno. I timidi segnali di miglioramento del mercato librario (che però riguardano solo il fatturato editoriale ma non le copie vendute e quindi la produzione di stampati, in calo anche nel 2015) e l’innalzamento dei bassi indici di lettura, devono essere sostenuti con una misura strutturale: la detrazione da noi proposta è utile per una promozione stabile della lettura e per sostenere lo stesso diritto allo studio e alla conoscenza, dal cui esercizio si sviluppa il sapere e il futuro sociale ed economico del nostro Paese. In questo senso la card prevista nell’AC 1504 sulla diffusione della lettura e del libro, approvato dalla Commissione Cultura, è certamente positiva ma ha un budget di 50 milioni di euro che va rifinanziato ogni anno. Va attuata, inoltre, la Card sui consumi culturali dei diciottenni, prevista dalla Legge di Stabilità 2016 e che include anche l’acquisto di libri. Per fronteggiare l’ulteriore caduta degli investimenti pubblicitari sulla stampa (-5,7%, tra il 2014 e il 2015), mentre il mercato complessivo della pubblicità calava solo dello 0,5%, la Federazione ha proposto anche la detassazione degli investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani e periodici, misura che premia le imprese che investano in pubblicità più che in passato. La misura è volta ad ottenere un duplice effetto: rilanciare gli investimenti pubblicitari, con la loro funzione prociclica di spinta ai consumi e, nello stesso tempo, garantire risorse a quotidiani e periodici, veicolo di cultura e libertà. Questa detassazione è contenuta come criterio di delega del DDL sull’Editoria che ha da poco iniziato il suo percorso parlamentare al Senato, dopo l’approvazione da parte della Camera. Sarebbe auspicabile trasformare il criterio di delega in puntuale disposizione di legge per rendere immediatamente operativa la misura e cogliere e potenziare l’avvio della ripresa economica.”

Continua Lironi: “I costi energetici a carico della filiera e, in particolare, delle cartiere (per le quali rappresentano il 30% dei costi) sono l’elemento chiave su cui intervenire al più presto per ridare competitività al sistema italiano: nell’ambito del processo in atto di revisione delle norme nazionali sugli energivori -tra cui le imprese cartarie- occorre introdurre, come in Germania (0,5% del valore aggiunto dell’impresa quando l’incidenza energetica sul valore aggiunto raggiunge o supera il 20%), un tetto massimo all’importo pagabile da parte di queste imprese, come previsto dalle linee guida sugli aiuti di stato.  Se, infatti  la carta Made in Italy esporta più del 50% della produzione, lo fa nonostante  la bolletta energetica più cara d’Europa.  I costi per gli approvvigionamenti energetici (oltre 1,1 miliardi di Euro) rappresentano un sesto del fatturato del comparto carta -escludendo il costo degli oneri CO2- e costringono il settore ad un costante allarme competitività. Inoltre la decisione di far pagare il 5% degli oneri di sistema all’autoconsumo, un valore cioè di oltre 11 milioni di euro per il settore cartario, ha contribuito a far aumentare significativamente il peso degli oneri in bolletta. Essa rappresenta un vera e propria tassa sull’efficienza e sulla competitività in contrasto con gli obiettivi di efficienza energetica del nostro Paese. Nessun beneficio inoltre dal crollo delle quotazioni del petrolio: i costi energetici per le cartiere sono oggi svincolati infatti dagli andamenti del prezzo del petrolio, grazie anche allo sviluppo delle borse nazionali ed europee, ma soprattutto per  l’elevata l’incidenza degli oneri di sistema (fino a oltre il 50% dell’importo della bolletta nel caso dell’energia elettrica), che caratterizza le bollette italiane. Un quadro che, ancora una volta, finisce per avvantaggiare  i nostri competitor che hanno oneri di sistema inferiori.  Allarme diffuso, infine,  per la decisione che la Commissione europea prenderà in merito alla concessione dello status di market economy (MES) alla Cina.  Se ciò avvenisse i dazi antidumping, i principali  strumenti di difesa contro politiche commerciali scorrette verrebbero “spuntati” con danni enormi per l’industria europea, inclusa quella cartaria. L’enorme sovraccapacità cinese (21 milioni di ton solo per la carta) si riverserebbe sui mercati europei (in quanto gli USA hanno già rinnovato i dazi contro la Cina per alcune carte grafiche) con pesanti ripercussioni occupazionali”, conclude Lironi.

Filiera produttiva Federazione della Filiera della Carta e della Grafica (settore macchinari, cartario, grafico e cartotecnico trasformatore)

Analizzando i risultati dei singoli settori, per i costruttori di macchine grafiche, cartotecniche e per il converting, dopo un incremento del trimestre  precedente, vi sono dati in consolidamento su quasi tutti gli indicatori  sul consuntivo del quarto trimestre 2015. Vi è però per oltre un terzo dei rispondenti una flessione sugli ordini interni. Per quanto riguarda le indicazioni sul primo trimestre 2016 la situazione cambia in positivo. Si nota una flessione del fatturato interno, come presumibile effetto di trascinamento degli ordini interni a consuntivo del quarto trimestre 2015. I restanti indicatori marcano una preponderanza della componente stabilità, a confermare un giudizio di forte consolidamento di una situazione di precedente trend positivo.

Il campione di imprese produttrici di carte e cartoni (che rappresenta  il 66% del fatturato dell’intero settore) evidenzia, per il quarto trimestre 2015, consuntivi migliori di quanto atteso, principalmente con riferimento agli indicatori interni. Moderatamente ottimistiche le indicazioni sul primo trimestre 2016, pur in un clima comunque sempre cauto. Il quadro descritto dai consuntivi del quarto trimestre 2015, pur  restando  molto composito, appare sicuramente più positivo di quanto auspicato per il periodo nelle previsioni di fine settembre scorso. A tale proposito occorre comunque tenere presenti possibili effetti di una certa componente di stagionalità, molto forte per il settore nel trimestre estivo di raffronto. A livello generale sia per il fatturato che per gli ordini, appaiono nuovamente limitate le quote di coloro che riferiscono valori stabili su quelli del trimestre precedente ed emerge una netta prevalenza di giudizi positivi, particolarmente accentuati per le componenti interne dei due indicatori: sia per fatturato che per ordini interni le indicazioni di miglioramenti superano del 40% la quota di coloro che dichiarano riduzioni. Meno differenziata, ma sempre prevalentemente positiva, la situazione descritta dalle componenti estere, dove il saldo tra risultati in aumento e indicazioni di riduzione è pari al 19% e al 17%, rispettivamente per fatturato ed ordini. L’occupazione è riferita stabile da oltre il 90% degli interpellati, in aumento dal 6%, in calo dal restante 3%.

Improntato ad un moderato ottimismo appare il quadro riferito al primo trimestre 2016: le posizioni più caute, quelle, cioè, orientate ad una sostanziale stazionarietà sui livelli dell’ultimo periodo 2015, sono infatti tra le più contenute delle ultime indagini e le indicazioni di miglioramento riguardano un quarto delle imprese interpellate per quasi tutti gli indicatori, quota più accentuata per la componente estero del fatturato (29%). L’occupazione è vista stabile (88% del campione) ed anche in questo caso la quota restante è prevalentemente orientata all’ottimismo.

Le aziende grafiche che partecipano all’indagine, nei primi nove mesi 2015, hanno vissuto una fase di difficoltà sul fatturato e sulla produzione, sia nel comparto grafico pubblicitario e commerciale, sia in quello  grafico editoriale, poiché pur in contesto di miglioramento dei consumi non ripartono le vendite di beni culturali, come libri e riviste, e la pubblicità vive una lunga crisi soprattutto sulla stampa; la situazione 2015 è complessa in particolare sul fronte dell’export settoriale. Le indicazioni sul quarto trimestre 2015, rispetto al terzo trimestre 2015, sono all’insegna di un discreto pessimismo sia sul fronte interno che, soprattutto, su quello estero. Al 39-46% degli intervistati che indica fatturato o ordini interni in regresso, si contrappone un minore 23-31% in incremento, con un 31% del campione stazionario. Su fatturato e ordini esteri prevale la stazionarietà in 6-7 casi su 10, con 3 imprese su 10 in calo. In lieve regresso l’occupazione che, stabile nel 46% dei casi, è segnalata in calo nel 31% ed in aumento nel 23% delle risposte.

Le indicazioni sul primo trimestre 2016 del campione grafico, in confronto con il quarto trimestre 2015, sono stabili sull’Italia e in miglioramento sull’estero. Su fatturato e ordini nazionali, nella maggioranza dei casi, vincono le stime di stabilità (54%), con quelle pessimistiche ed ottimistiche su identici livelli (23%).

Su fatturato e ordini esteri prevale la stabilità nel 60-70% delle aziende, con un 20-30% di ottimisti ed solo un 10% di pessimisti. Più negative le attese occupazionali, con giudizi di stabilità prevalenti nel 77% del campione e di regresso nel 23% dei casi.

Le imprese cartotecniche trasformatrici, dopo i primi nove mesi 2015 di risultati positivi più sul fronte del fatturato che su quello produttivo, sostenuti dal favorevole andamento dell’export, ma frenati dalla modesta crescita di Pil, consumi nazionali e produzione industriale, forniscono nel quarto trimestre 2015 indicazioni all’insegna di un lieve ottimismo sull’Italia e della stabilità sull’estero. Rispetto al terzo trimestre 2015, un’impresa su tre (38%) segnala una crescita del fatturato o degli ordini interni, mentre le aziende che indicano una diminuzione di questi indicatori sono intorno al 24-29%. Più stabili le indicazioni su fatturato e ordini esteri: il 44% delle imprese valuta una stabilità, i giudizi di flessione sono intorno al 28-33%, leggermente più diffusi di quelli di incremento (22-28%). L’occupazione è stabile nel 71% delle imprese, con un analogo 14% di situazioni di flessione o di incremento.

Le indicazioni sul primo trimestre 2016 del campione cartotecnico trasformatore, in confronto con il quarto trimestre 2015, sono in miglioramento sia sull’Italia, sia sull’estero. Le stime sono positive sul fatturato interno (43% di casi di incremento e 38% di stabilità), in misura minore sugli ordini interni (52% di casi di stazionarietà e 29% di aumento). Favorevoli le indicazioni sul fatturato estero (61% di stabilità e 33% di incremento), in misura minore sugli ordini esteri (72% di stazionarietà e 22% di aumento). Occupazione in lieve calo, con un 81% di imprese che segnalano il mantenimento dei livelli precedenti ed un 14% che indica riduzioni.

Settore delle macchine grafiche, cartotecniche e per il converting

Settore della produzione di carte e cartoni

Settore grafico

Settore cartotecnico trasformatore