Dalla carta al web e ritorno

Immaginatevi per un attimo in un posto di vacanza nuovo, all’estero, in un posto dove non siete mai stati. Avete fame ma non sapete dove andare e malgrado ci siano pubblicità e volantini per la strada non sapete orientarvi. Ora alzate il vostro smartphone, inquadrate il volantino e immediatamente venite collegati al sito web del ristorante, in un italiano perfetto vi dice cosa propongono, a che prezzo, se volete prenotare, e in più vi accompagna fino a giungere a destinazione consigliandovi un taxi o una sgambata in funzione della distanza. Possibile? Sì. Facile? Sì. Stiamo parlando “image recognition” e della nuova vita della carta stampata integrata totalmente con il mondo web e dei social media, e primo mezzo di contatto mirato sulla clientela. Come? Quando? Perché?

Come
L’attuale diffusione di smartphone, di tariffe dati abbordabili, di crescente connessione (pur con tutti i limiti italiani) ha dato ad ogni singola persona la possibilità di accedere sempre e ovunque ad un illimitato numero di informazioni, con la difficolta di individuare rapidamente quello che interessa. La carta stampa è l’indice veloce che ci porta alla informazione che desideriamo: lo fanno i Barcode, QR code, Tag di riconoscimento. Tuttavia questi sono sistemi che prevedono di inserire un elemento di riconoscimento e che danno accesso a singole informazioni.  Con le soluzioni di “image recognition” facciamo riconoscere al nostro smartphone quello che stiamo vedendo e di attivare le strutture online collegate. Per farlo dobbiamo dotare il progetto grafico, che sarà stampato, di un layer virtuale agganciabile tramite la fotocamera degli smartphone , depositare l’immagine in un “cloud” d’identificazione, e utilizzare una app per aprire gli accessi. Come tutte le convergenze di media, superato lo scoglio tecnologico, è la progettazione della integrazione e dei contenuti che deve essere accurata e correttamente definita per il supporto utilizzato, foglio stampato o smartphone che sia.

Quando
E’ già una realtà, già utilizzata, ma poco conosciuta e diffusa proprio per la mancanza di una effettiva cultura della comunicazione integrata e di progetti specifici. Ci sono diversi produttori di soluzioni complete o di distributori di SDK e API per lo sviluppo in house dei progetti. I limiti sono solo di banda o di accesso alla Rete.

Perché
Se non vi sembra ovvio proviamo a spiegarvelo. Tramite questo sistema la carta stampata torna al centro della comunicazione perché è il tramite e l’indice di ricerca per le maggiori informazioni richieste. Posso far riconoscere la scatola della pasta al supermercato, vedere una ricetta e sapere quali altri ingredienti dovrò comperare; se poi ho un invitato che è allergico a qualche ingrediente posso sapere se è contenuto nei prodotti che sto acquistando; nel mentre il supermercato può misurare la redemption della campagna di comunicazione messa in atto su una serie di prodotti e fornire report più strutturati sulla efficacia delle azioni. E la settimana successiva può collegare una nuova ricetta con nuovi ingredienti senza rifare alcuna grafica. Oppure inquadrate un manuale di montaggio ed ecco la spiegazione dei singoli passaggi in modo visivo, inquadrate la locandina del cinema e guardate il trailer, prenotate il cinema, e chiedete informazioni a chi lo ha già visto, inquadrare un libro ed avere il commento dello scrittore sul quel preciso passaggio.

Parlare di comunicazione integrata, ampliamento delle informazioni, facilità di comprensione, precisone nel raggiungere gli interessi del cliente, misurare la visibilità e l’efficacia è una realtà facilmente ottenibile. La complessità delle operazioni è ridotta la minimo perché al centro dei sistemi di “image recognition” c’è un immagine, il veicolo emozionale della comunicazione. In questo modo anche un invio tradizionale non personalizzato di lettere o borchure  permette di attivare azioni degli utenti che trasformano la comunicazione in un rapporto di marketing one to one o di geo marketing.

Un messaggio chiaro per l’intera filiera della comunicazione.

di Alessandro Mambretti, Ricoh Italia