Mille e più modi di intendere l’alfabeto

Parlare di stampa significa anche parlare di font. Quanti ne conosciamo? Davvero tantissimi.

Presto potrebbe essercene uno in più … un font speciale nato da un esperimento che la nota casa produttrice di penne BIC sta portando avanti studiando le calligrafie delle persone nelle diverse parti del mondo.

Andando sul sito www.theuniversaltypeface.com rimarrete stupiti di quante sfumature possono avere le lettere dell’alfabeto. Di come cambia la calligrafia, oltre che in base al genere, anche rispetto all’età, al Paese di provenienza, alla professione.

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Facciamo un esempio. Lo sapevate che la calligrafia tende a diventare più disordinata con l’invecchiamento? Le curve della D, ad esempio, tendono ad allungarsi e la barra verticale a uscire dai bordi, specie verso l’alto. Ma questa è solo una delle tante conclusioni a cui Bic sta arrivando, grazie a questa ricerca, che sembra proprio aver suscitato interesse e curiosità tra il pubblico di internet.

Sono, infatti, già quasi 500 mila le persone che hanno partecipato a questo progetto. Ma chiunque può accedere, registrarsi e dare il proprio contributo ancora per qualche settimana.

A che cosa serve?

Il progetto ha anzitutto una valenza scientifica e sociale non indifferente: combinare migliaia di calligrafie singole analizzandole come variazioni di un singolo font. Lo scopo è tutt’altro che banale: unificare la scrittura a mano per creare un alfabeto digitale unificato, un unico typeface globale. Per scoprirlo non resta che aspettare il mese di Agosto, quando BIC realizzerà un font set di una calligrafia che sarà la media di tutte quelle esaminate: il font sarà scaricabile e utilizzabile.

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